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Anzola dell’Emilia è un comune della Pianura bolognese occidentale, che sorge lungo la via Emilia, a circa 15 chilometri da Bologna. Fa parte dell’unione dei comuni “Terre d’acqua”. Si trova tra il Reno e il Panaro, due importanti fiumi del territorio ed è attraversato dal fiume Samoggia.

Qui si trova il Carpigiani Gelato Museum, il primo museo al mondo dove è possibile ripercorre la storia, la cultura e la tecnologia di uno dei prodotto gastronomici più famoso al mondo: il gelato artigianale all’italiana.
Carpigiani propone gustosi laboratori per imparare a realizzare gelati e sorbetti, visite guidate e degustazioni di varie tipologie di gelato.

Ma Anzola è anche un territorio ricco di storia, anche antica. Infatti, nel comune sono stati rinvenuti i resti di una Terramara, villaggio dell’età del bronzo tipico dell’Emilia centro-occidentale, oggi conservati nel Museo archeologico Ambientale. I resti testimoniano lo stretto e antico rapporto tra Anzola e l’acqua, da sempre grande ricchezza ma anche una grande minaccia per queste terre.

Inoltre, ad Anzola si incontra una delle pievi più antiche della provincia, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, di origine medievale. Al suo interno custodisce una fonte battesimale duecentesca e importanti opere di Spisanelli e Guardassoni.
Merita una visita la Badia di Santa Maria in Strada o chiesa della Natività di Maria, fondata nel 994 da Bernardino di Mandello Boccadiferro per conto dei monaci camaldolesi. Dopo le opere di bonifica dell’anno Mille crebbe d’importanza fino a diventare un punto di riferimento per i monaci e per l’intera comunità rurale di Santa Maria in Strada. Questo edifico, che fu ricostruito nel 1787/88 ma conserva ancora qualche traccia di portali del XIV e XV secolo dell’antica costruzione.

All’interno conserva opere pittoriche del Cavedoni, dello Spisanelli e del Gessi, nonché importanti lavori dell’intagliatore di legno Gaetano Lipparini.

Infine, immancabile una sosta alla Torre di Re Enzo del XIII secolo. Unica testimonianza dell’antico castello dei Signori di queste terre. Evoca i tempi della guerra fra i comuni nella quale presero in ostaggio il figlio dell’imperatore, Enzo. Questo fu imprigionato nella torre fino al suo trasferimento a Bologna, all’interno di Palazzo Re Enzo.

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