Una cittadina costellata di chiese, edifici storici e mulini. È il punto più alto della città metropolitana di Bologna, da qui si può ammirare il versante della valle del fiume Reno e del fiume Panaro, con una suggestiva vista sulla catena del Cimone.
Nell’Appennino bolognese sorge la cittadina di Castel d’Aiano, un territorio costellato di chiese, edifici storici e mulini. È il punto più alto della città metropolitana di Bologna, da qui si può ammirare il versante della valle del fiume Reno e del fiume Panaro, con una suggestiva vista sulla catena del Cimone.
Il territorio è ricco di sentieri verdi, tra cui l’Orrido di Gea, un itinerario di grande fascino, che permette di raggiungere i ruderi del Mulino di Gea. Un luogo affascinante dove è possibile esplorare la zona del letto del torrente, ricco di cascate e pozzi di acqua gelida e cristallina, con particolari formazioni di calcare. Il percorso prosegue poi per ritornare a Villa d’Aiano passando per antiche mulattiere formate da ciottolato, con le stupende “posatoie” (spazi ricavati nella roccia che servivano per riposarsi senza togliersi dalle spalle il sacco di farina appena macinato).
Nella vallata dell’Aneva, in località San Cristoforo di Labante sorgono le Grotte di Labante, uno degli esempi di grotte di travertino più grandi d’Italia e del mondo. Sono abbellite da suggestive cascate naturali alimentata dalla stessa sorgente che ha dato vita alla formazione calcarea. L’interno è attraversato da cunicoli nei quali l’acqua ha plasmato vegetali e cristalli di calcite dalle forme più strane.
Merita una visita il Santuario della Madonna di Brasa, sorto nel luogo dove, secondo la tradizione popolare, vi era un’immagine della Madonna appesa ad un vecchio castagno. L’immagine tolta dal padrone del podere e portata a casa, ricomparve il giorno dopo sull’albero. La struttura risale all’inizio del Settecento ma l’attuale edificio è frutto di successive modificazioni a seguito di un bombardamento della Seconda Guerra Mondiale. Il santuario è meta di numerosi pellegrinaggi.
Nella frazione di Rocca di Roffeno, si trova l’Abbazia di Santa Lucia. Venne realizzata dai monaci benedettini anche con lo scopo di fornire ospizio ed assistenza ai numerosi viandanti che percorrevano la “Nonantolana”, una strada di collegamento tra Emilia e Toscana.
Interessante il piccolo borgo di Sassomolare, un classico punto fortificato arroccato su tre colli dal quale si gode di uno stupendo panorama.