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Crevalcore è una località della Pianura bolognese a circa 30 chilometri dal centro storico di Bologna.

Alla bellezza del suo centro storico che conserva tutt’ora magnifici edifici, si affiancano numerose ville [qui chiamate castelli] e torrioni nelle sue campagne, a testimonianza di un ricco passato.

Le cinque ville più importanti ed antiche sono: Villa Caprara, in località Ronchi, un palazzo padronale con annessa un’elegante chiesa settecentesca.
Distante 2 km da questa villa c’è l’oratorio privato detto “La Rotonda”, chiamato così per la sua forma circolare, espressione di perfetto equilibrio tra il Rococò e il Neoclassico.
Sempre poco distante si può trovare la casa dove visse Marcello Malpighi nel quarto decennio del Seicento, nonché la casa natale di Francesco Ippolito Albertini, allievo di Malpighi e pioniere nello studio dei disturbi cardiaci.

A Caselle si trova la Palazzina Pepoli, elegante costruzione del seicento immersa in un rigoglioso verde boschetto, e anche il castello di Palata Pepoli, costruito dal conte Filippo Pepoli nel 1540. Si tratta di uno dei primi castelli che abbandona le forma del fortilizio per assumere quelle della villa dall’aspetto massiccio ed elegante.
Al castello è associata anche la chiesa parrocchiale di Palata, fondata nel cinquecento dai Pepoli e dedicata a San Giovanni Battista, che mantiene a suo interno tutt’ora opere molto importanti.
Il feudo dei Pepoli comprendeva anche Galeazza, borgata che prende nome da una poderosa torre fatta costruire da Galeazzo Pepoli nella seconda metà del XIV secolo. Attorno alla torre sorse nel Cinquecento la villa.
Raggiungendo Bevilacqua, si trova l’ultimo palazzo storico, risalente alla seconda metà dei XVI secolo, voluto dal conte Onofrio Bevilacqua e che tutt’ora mostra un’artefatta struttura falso-antica.
Spostandoci nel centro città, oltre che numerose chiese, edifici e Porta Modena con la sua antica origine tardo-medioevale, possiamo trovare il particolare Museo dei burattini di Leo Preti, il museo più piccolo del mondo, all’interno del quale ci si immerge in un mondo magico di burattini, ammirando il teatrino originale di Leo Preti, i copioni e i manoscritti, gli oggetti di scena e tanti burattini… a cominciare dall’immancabile Famiglia Pavironica (Sandrone, Pulonia e Sgorghìguelo). Il museo raccoglie un centinaio di maschere, animali, maghi, fate, streghe e diavoli, prodotti dal burattinaio crevalcorese Leo Preti.

Infine importantissima per il territorio è l’Area di Riequilibrio Ecologico “Vasche dell’Ex- Zuccherificio”, nata negli anni 80’. Una piccola perla naturalistica dove si possono osservare le piante, gli animali, i paesaggi e gli ecosistemi che caratterizzano la Bassa Bolognese. La specie che più rappresenta questo luogo è la cicogna bianca che da quasi venti anni è tornata spontaneamente a nidificare qui.

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