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Informazioni

La Ciclovia sulle tracce degli Etruschi è un viaggio in mountain bike che unisce le bellezze naturalistiche e storiche del territorio associate alle tracce lasciate dall’antico popolo etrusco.

Una ciclovia che parte dalle Valli di Comacchio e l’antico porto di Spina e giunge fino Piombino (Populonia). Durante il percorso si attraversa la costa adriatica e il Parco del Delta del Po verso la città di Bologna e i suoi Appennini. Collega zona di interesse ambientale e storico, parchi e riserve naturali dell’Emilia Orientale.
Il percorso prosegue nel territorio toscano, attraversando le città di Prato e Volterra, fino ad arrivare a Piombino (Populonia) dove termina il percorso.

Nel tratto bolognese si attraversa il borgo di Budrio, dove si trovano alcune delle ville storiche delle famiglie aristocratiche bolognesi; Villanova di Castenaso, luogo ricco di testimonianza dell’età villanoviana; il centro storico di Bologna; Sasso Marconi e Marzabotto, dove si trovano i resti della città etrusca Kainua e il sito dedicato ad essa; il Parco di Monte Sole; Grizzana Morandi famosa per essere il luogo del maestro ed artista Giorgio Morandi; Montovolo (montagna sacra) e il Parco dei Laghi Suviana e Brasimone, zone molto interessanti dal punto di vista naturalistico e storico.

Di seguito le mappe del territorio bolognese.

map Tappe

  • 1

    Comacchio - Ferrara

    • Lunghezza: 70 km
    • Dislivello: non rilevante
  • 2

    Ferrara - Bologna

    • Lunghezza: 76 km
    • Dislivello: non rilevante
  • 3

    Bologna - Grizzana Morandi

    • Lunghezza: 51 km
    • Dislivello: +1250m/ -800m
  • 4

    Grizzana Morandi - Montepiano

    • Lunghezza: 35 km
    • Dislivello: +1150m/ -1000m

bar_chart Dati

  • Km: 232 km
  • Tappe: 4
  • Regioni: 1

Fondo prevalentemente asfaltato
Da Comacchio a Piombino
Dislivello totale: 8000m circa
Tappe: 10

Abbigliamento tecnico per la bicicletta

Kit di pronto soccorso

Sistema di GPS per l’orientamento

Telefono e caricatore + power bank

Le stagioni migliori sono quella primaverile e quella autunnale, per evitare il caldo eccessivo o le nebbie della pianura ed i rigoli invernali sull’Appennino

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