La Patata di Bologna, detta Primura, è un prodotto DOP (Denominazione di Origine Protetta). Il suo nome significa “eccellente”, ed è una varietà storica di queste terre. Fu la prima Patata italiana DOP riconosciuta in Europa.
Si hanno le prime testimonianze nel 1657, quando viene registrata la sua presenza come pianta medicamentosa nell’Orto Botanico dell’Università. In seguito, comincia a diffondersi in tutta la campagna bolognese. Bignami, agronomo della zona, promuove la sua coltura a fini alimentari e nel 1773 pubblica un trattato di esperimenti agronomici intitolato “Le Patate” e rivela che la patata è buona per fare frittelle, tagliatelle e anche il pane. Diventa prima risorsa alimentare nei primi anni dell’Ottocento, ma solo nel XX secolo la sua coltivazione raggiungerà il massimo potenziale, diventando importante per l’economia rurale della zona.
Nel 1992, nasce il Consorzio per la Patata Tipica di Bologna che si impegna costantemente per il raggiungimento di tre obiettivi: tutela, promozione e valorizzazione di una patata esclusiva, simbolo di uno stretto legame tra territorio, tradizione e produttori. Le aziende agricole che ne fanno parte sono 89. Il marchio simboleggia due patate, una grande e una piccola, disegnate come anelli intrecciati, a ricordare le Due Torri della città.
Nella frazione di Tolé, nel comune di Vergato, ogni anno nel mese di settembre, si tiene la Sagra della Patata. Un evento con tanti stand gastronomici dove gustare il prodotto tipico di questa zona. Infatti, oltre ad essere l’ingrediente di molti piatti tradizionali dell’Appennino, la patata viene utilizzata anche per preparare ricette gustose come tortelloni, gnocchi, crocchette e budini.