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Informazioni

Nel cuore del Parco dei Gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa si trovano la Grotta della Spipola e la Grotta del Farneto. Sono formazioni geologiche ricca di storia e natura.

La Grotta del Farneto venne scoperta nel 1871 da Francesco Orsoni. Al suo interno, lo speleologo bolognese Luigi Fantini ha rinvenuto alcune sepolture risalenti all’Età del Rame. È la grotta più conosciuta dell’intero sistema carsico bolognese. Si sviluppa per circa 1km e costituisce la parte finale di un complesso sistema carsico che ha origine nella Valle di Ronzana. Oggi è rifugio per chirotteri e un laboratorio di biologi. Invece, la Grotta della Spipola venne scoperta alcuni decenni più tardi, nel 1932, da Luigi Fantini che si calò dal “Buco del Calzolaio”. Impiegata come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi è considerata la maggiore cavità europea scavata nel gesso.

Entrambe le grotte sono accessibili grazie a visite guidate organizzate dall’ente parchi.

L’accesso alla Grotta del Farneto si trova accanto al Centro visita “Casa Fantini”, in località Farneto. La visita guidata è un’avventura adatta a tutti, grazie alla facilità del percorso.

La visita guidata all’interno della Grotta della Spipola, invece, è una vera esperienza speleologica consigliata e adatta a grandi e bambini con più di otto anni. Il percorso si sviluppa per circa 500 metri e non presenta difficoltà particolari. Ciononostante, è richiesta molta attenzione. Durante la visita si possono osservare e conoscere tutte le morfologie carsiche sotterranee del Parco dei Gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa accedendo a cunicoli, colate alabastrine, canali di volta, saloni fino a giungere alla tappa della dolina interna. L’accesso alla grotta è costituito da un ingresso artificiale costruito nel 1936 dal Gruppo speleologico bolognese e si trova vicino all’area di sosta La Palazza alla Ponticella di San Lazzaro di Savena, poco più in basso rispetto all’ingresso naturale scoperto da Fantini. È posto sul fondo della dolina maggiore di tutto il complesso dei gessi bolognesi (oltre 700 metri di diametro). Al suo interno ci sono doline minori e inghiottitoi (buche nel terreno) da cui si può accedere ad altre grotte. Estesi boschi rivestono il fondo e i versanti più freschi, mentre prati coltivati e un bosco di roverella occupano le aree più assolate.

Per effettuare le visite è richiesto un abbigliamento adeguato comunicato dall’ente parchi al momento della prenotazione, sempre obbligatoria.

Clicca QUI per scoprire il calendario eventi.

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Formazioni geologiche ricca di storia e natura

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