Pieve di Cento è una cittadina della Pianura bolognese a metà strada tra le città d’arte di Bologna, Ferrara e Modena. Riconosciuta come Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Pieve di Cento è una cittadina ricca di cultura e storia che sorge nella Pianura bolognese lungo il corso del fiume Reno, a metà strada tra le città d’arte di Bologna, Ferrara e Modena. Nel 2019 è stata riconosciuta come Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
La cittadina è nota come la “piccola Bologna” per i suoi lunghi portici. Ha mantenuto l’impianto urbanistico del “castrum” romano, con l’aggiunta della pieve del IX sec., poi della città medievale e quindi rinascimentale e barocca. La storia di Pieve è legata a quella della città gemella di Cento, cittadina che si trova a distanza di un ponte oltre il Reno. Le due cittadine furono separate dalla disastrosa rotta del Reno nel 1459, che modificò il corso del fiume da ovest a est di Cento, ma rimangono comunque unite dall’arte del Guercino. Giovanni Francesco Barbieri, detto Guercino a causa del suo occhio guercio, è uno dei massimi esponenti della grande stagione del Seicento emiliano.
Il borgo è uno scrigno di emergenze storiche culturali aperte e visitabili ancora oggi. Il Palazzo Comunale, risalente al XVII-XVIII secolo, sede dell’antico Archivio Notarile e il Teatro Zeppilli, dedicato al soprano Alice Zeppilli, che ospita un piccolo Museo della Musica con testimonianze di vita dell’artista e strumenti musicali proveniente dalla Scuola di Liuteria. La Rocca medievale, situata nelle prossimità di Porta Bologna, progettata nel 1387 da Antonio di Vincenzo (architetto della Chiesa di San Petronio a Bologna). Oggi ospita al suo interno il Museo della Storia di Pieve, museo di otto sale che racconta la storia millenaria del territorio.
Altri due musei importanti della cittadina che permettono di compiere un viaggio nell’arte, dal Medioevo all’arte contemporanea sono: la Pinacoteca Civica, recentemente trasferita nel polo culturale Le Scuole, e il Museo MAGI’900.
La Pinacoteca conserva opere a tema religioso del XII secolo e alcune opere degli allievi del Guercino. Il percorso espositivo illustra la storia della pittura contese.
Il Museo MAGI’900, invece, è un museo d’arte privato fondato dal collezionista Giulio Bargellini all’interno di un silo ristruttura nel 1933. È un luogo di contemplazione dell’arte contemporanea e della Belle Epoque (a cui è dedicata un’intera sala). La sua attuale collezione permanente è dedicata ad alcuni protagonisti dei movimenti dell’arte e della cultura visiva del XX e XXI secolo, tra cui Boldini, Chirico, Guttuso, Ligabue, Manzoni, Modigliani e oltre 2000 autori contemporanei.
Preziosa dal punto di vista artistico anche la Collegiata di Santa Maria Maggiore, una pieve antica da cui prende il nome la cittadina centopievese, che ospita al suo interno preziosi dipinti di Guido Reni, Guercino, Lavinia Fontana, Scarsellino e un famoso Crocifisso del ‘300.
Da non perdere, infine, l’Oratorio della Santissima Trinità, considerato uno dei capolavori d’arte della Pianura bolognese, e la Casa della Musica, progettata da Mario Cucinella e realizzata nell’area ex Lamborghini.
Nei dintorni della cittadina, lungo il fiume Reno, si estende il Bosco golenale della Bisana, un esempio di foresta umido-ripariale di pianura un tempo largamente diffuso nella bassa padana.
Ma Pieve di Cento è famosa anche per la sua tradizione gastronomica. Uno dei piatti più gustosi sono i tradizionali Maccheroni al Pettine, celebrati anche nell’omonima sagra nel mese di giugno. Si tratta di pasta fresca tirata rigorosamente a mano. Dalla pasta si ritagliano dei quadretti che vengono poi arrotolati su una bacchettina e poi passati sul “pettine” (quello del vecchio telaio usato anticamente dalle massaie) per conferire loro la striatura tipica. Tra i dolci, invece, si ricordano i Sassi di Pieve (dolci a base di farina, mandorle e uova), le mistocche e i sabadoni (dolci con castagne e mostarda).