Una cittadina della Pianura bolognese, al confine con la provincia di Modena. Immersa tra i campi e gli alti papaveri, si può ascoltare il canto delle cicale interrotto solo dal rombo di una Lamborghini
Sant’ Agata Bolognese è una cittadina della Pianura bolognese, al confine con la provincia di Modena. Il suo nome deriva dal nome della Santa Patrona, mentre “bolognese” ricorda la sua contesa posizione tra Bologna e Modena.
Immersa tra i campi e gli alti papaveri, si può ascoltare il canto delle cicale interrotto solo dal rombo di una Lamborghini. Il paese, infatti, ospita la fabbrica di automobili Lamborghini, con l’annesso Museo Lamborghini, tappa obbligatoria della Motor Valley. In esposizione le prime visionarie creazioni del genio di Ferruccio Lamborghini, come la Miura e la Countach, ma anche le supersportive più recenti. Inoltre, all’entrata del paese, esposto su un muro con vista su Piazza della Vittoria, è raffigurato il simbolo del marchio della casa, il Toro, segno zodiacale del fondatore.
Di grande interesse, all’interno del Palazzo Municipale, il Teatro Bibiena considerato piccolo gioiello della Pianura. Intitolato ai Bibiena, che pare avessero qui una residenza, la sua principale peculiarità è una sala di grande fascino, piccola e raccolta, con cento posti disponibili nell’elegantissima platea. Nel centro storico, la chiesa parrocchiale dei SS. Andrea e Agata, ricostruita nel 1629, contiene una tela di Sant’Agata attribuita a Guido Reni, e custodisce soprattutto gli affreschi staccati dell’Oratorio dello Spirito Santo, capolavoro dell’arte del Cinquecento.
Nelle campagne santagatesi, è possibile incontrare alcune aree naturali di interesse: il Bosco di Santa Lucia con i suoi 30 ettari dove trovano casa numerose specie arboree e arbustive e il Parco Lamborghini, dove sono stati messi a dimora 10.000 alberi di quercia.
Diventata famosa grazie alla citazione nelle “Ricette di Petronilla” (1957), la Ciambella di Sant’Agata è un tipico dolce casalingo, qui chiamato semplicemente ”la brazadèla tèndra”, la ciambella tenera, per distinguerlo dalla ”brazadèla dura”, la ciambella dura, preparata con gli stessi ingredienti, ma con proporzioni e lavorazione differenti.