Valsamoggia è una località dell’Appennino bolognese ubicata della Valle del fiume Samoggia
Valsamoggia è una località dell’Appennino bolognese ubicata della Valle del fiume Samoggia.
Il territorio comunale si snoda tra l’alta pianura e dolci rilievi, alternati da aspri calanchi.
Tra le perle di Valsamoggia si annovera il Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio, un’area protetta, dove si può passeggiare a lungo sentieri, antichi tracciati o vie di pellegrinaggio come la Piccola Cassia. La sintesi perfetta degli aspetti naturali e paesaggistici tipici della collina bolognese.
Include i territori di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno.
Bazzano è la località più grande del Comune di Valsamoggia. Si trova a circa venti chilometri dal centro storico di Bologna. Il suo assetto urbano è stato costruito nel corso dei secoli attorno al cuore pulsante del territorio, la Rocca dei Bentivoglio. La fortezza dovrebbe essere stata costruita attorno l’anno Milla, ma l’aspetto attuale risale all’epoca Rinascimentale. All’interno si possono visitare numerose sale antiche: Sala dei Giganti caratterizzata da una partitura architettonica di colonne; Sala del Camino e la Sala dei Ghepardi, decorata con il motivo del ghepardo. Il primo piano della Rocca ospita il Museo Civico Archeologico dedicato ai reperti storici ritrovati nelle Valli del Samoggia, del Reno e del Lavino.
Bazzano, oltre che per la sua storia, è nota anche per la sua tradizione gastronomica. Il territorio è percorso dalla Strada dei Vini e dei Sapori “Città, Castelli e Ciliegi”. Nelle campagne vengono coltivate la ciliegia Anelloni e l’Uva Saslà, presidio Slow Food da cui viene prodotto il vino Chasselas.
Castello di Serravalle è un borgo fortificato che ha origini antiche. Prende il nome da un’antica fortificazione, delle quale è ancora possibile ammirare l’ingresso e la torre del 1523. A ridosso della torre, è stato costruito, invece, nel ‘700 il palazzo signorile.
Crespellano è una località, tra il Samoggia e Martignone. Ha origini preistoriche: nella terrazza pliocenica di Pragatto si trovano tracce di roccia risalenti all’era Cenozoica. Sempre a Pragatto nel 1874, Giovanni Gozzadini scoprì una necropoli a cremazione. Altri reperti vennero alla luce con successivi scavi effettuati nella zona, da ricordare due steli, una etrusca e una villanoviana. Ma il territorio è noto per le eleganti ville storiche del ‘600 che furono residenze di campagna delle principali famiglie senatoriali bolognesi.
Monteveglio una località molto legata alla figura di Matilde di Canossa. Sorge sul cocuzzolo del colle più alto della vallata e ancora oggi, è ben conservato l’antico borgo fortificato. Nel borgo si trova un Castello, le cui origini risalgono all’anno Mille. Della fortificazione originale, oggi, si possono ammirare solo la porta ad arco che ancora permette l’entrata nel borgo e la grande torre castellana, entrambe sormontate da merlature a coda di rondine, dal quale si può godere di una vista mozzafiato sulle colline circostanti. Procedendo tra le vie del borgo, seguendo le antiche case in pietra, si giunge al complesso della pieve e dell’Abbazia di Santa Maria Assunta, in stile romanico, fondata da Matilde di Canossa nel XI scolo per ringraziare gli abitanti di Monteveglio per aver fermato l’esercito imperiale. La prima del 1092, ancora di forme romaniche, conserva al sue interno la cripta e l’abside del X secolo. Collegati alla chiesa vi sono due chiostri: uno del Quattrocento, a doppio loggiato, l’altro più antico che affaccia sulla pianura.
Nel territorio sono presentine anche la torre campanaria dall’aspetto seicentesco, che aveva funzione di richiamo della comunità e l’oratorio di San Rocco e Sebastiano, edificio religioso costruito dalla comunità nel Seicento.
Per gli amanti del vino, a Monteveglio ha sede il Consorzio del Vino dei Colli Bolognesi, nato nel 1971, il consorzio unisce e tutela i viticoltori, vinificatori e imbottigliatori del territorio per proteggere e valorizzare la DOCG Colli Bolognesi Pignoletto e la DOC Colli Bolognesi.
Savigno è considerata la “Città del tartufo e dei sapori”. Parte del territorio è ancora caratterizzato da un paesaggio rurale incontaminato, ricoperto da ginepri, ginestre, querce, faggi e castagni.
Ogni anno, ospita il festival internazionale del tartufo bianco: la Tartofla.