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Vergato è un comune dell’Appennino bolognese situato vicino al Parco Storico di Monte Sole, a circa 40 km dal centro storico di Bologna.
Sorge al centro di una conca alluvionale nei pressi del fiume Reno. Il comune deve il suo nome ad un particolare tessuto prodotto nella zona, detto “verga” o “vergatino”.

La piazza principale presenta una residenza storica quattrocentesca, Palazzo dei Capitani della Montagna. A causa dei diversi danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi il suo aspetto è stato modificato a seguito dei restauri subiti. Nel 1998 è stato ulteriormente valorizzato grazie alla realizzazione di quattro vetrate ad opera del famoso artista Luigi Ontani, che oggi ornano la Sala del Consiglio Comunale. Le vetrate, di notevole interesse artistico, formano un microcosmo di luci e di colori fortemente simbolici ed evocativi.

Nel 2019 è stata anche inaugurata la fontana, che rappresenta il territorio vergatese ed è realizzata da due corpi strutturali: uno centrale in bronzo, da cui si levano il Fauno, raffigurazione del fiume Reno, e il Cupido, che simboleggia il torrente Vergatello. La struttura circostante è caratterizzata dalla presenza di un maestoso Tritone, che rappresenta l’Appennino e come esso ha lo scopo di contenere l’acqua.

Fra le produzioni enogastronomiche tipiche del territorio particolarmente rinomata è la coltivazione della patata di Tolè, celebrata nel mese di settembre dall’omonima sagra.

Peculiarità del territorio toletano sono le tante fonti d’acqua sorgiva, collegate tra loro da un percorso arricchito da opere pittoriche e sculture, una vera e propria collezione d’arte permanente a cielo aperto; dove vi ha sede la Mostra della Linea Gotica, con oggetti e reperti da collezione della Seconda Guerra Mondiale.

Salendo dal capoluogo verso la montagna, a pochi chilometri si incontra la frazione di Cereglio, sede dello stabilimento dell’acqua minerale naturale Cerelia. La storia di questa frazione si identifica con l’antico Borgo di Suzzano, dove durante l’estate si celebra la “festa del borgo” che rievoca antichi mestieri e prelibatezze culinarie locali.
Nelle vicinanze si trova la Pieve di Roffeno, splendido borgo composto di vari casolari sparsi per un’ampia vallata. Al centro spicca l’Antica Pieve di Roffeno, una pieve risalente all’epoca romana che conserva ancora evidenti tracce romaniche risalenti alla costruzione. All’interno si trova il Fonte Battesimale che è considerato il “gioiello” della Chiesa: di foggia longobarda e datato intorno al VII secolo.

Per gli amanti dei borghi, non può mancare la visita a Prunarolo, situato fra boschi e calanchi, il cui nome deriva dal latino “prunus” per i frutteti della zona. Non lasciatevi sfuggire infine Susano, borgata teatro di un eccidio fascista nel 1944, a cui ricordo è stato eretto un cippo con i nomi delle vittime.

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